Il falso mondo nuovo

di Salvatore Fiorentino © 2021

Il Re degli ignoranti lo ha detto: i conduttori tv devono essere licenziati in tronco, perché diffondono odio e divisioni tra i cittadini, non assumendo, come sarebbe loro dovere, una posizione super partes, ma anzi dando voce solo a chi la pensa come loro o come chi paga loro lo stipendio, imbavagliando ogni argomentazione avversa o solo parzialmente difforme, se non delegittimando e persino in alcuni casi irridendo chi abbia la ventura di sostenerla. Adriano Celentano non è premio Nobel, ma non occorre esserlo per capire come il mondo rappresentato oggi (e non da oggi) dai media pubblici e privati sia palesemente un mondo falso, una fake news continua, un travisamento costante di ciò che è invece sotto gli occhi di tutti, quella realtà oggettiva e tangibile che il sistema dell’informazione a canali unificati vorrebbe offuscare ai danni dell’opinione pubblica, per indirizzarla e manipolarla.

Ma ancora prima andrebbero licenziati governo e parlamento, tornando finalmente a dare la parola al popolo sovrano attraverso libere e democratiche elezioni senza alcun vincolo né pressione di questo o di quello, presidente della repubblica compreso (che ha rinunciato a rappresentare tutti i cittadini, discriminando pubblicamente quella minoranza che ha esercitato il diritto, riconosciuto dalla legge, di non vaccinarsi), al fine di ripristinare i valori costituzionali da qualche tempo (e da troppo tempo) sospesi se non del tutto calpestati in nome di non si sa cosa, oggi la tanto temuta pandemia dalle varianti infinite e senza fine, domani il tanto declamato recovery plan (i cui miliardi sembrano bastare per comprare a buon mercato diritti e doveri degli italiani), dopodomani la transizione ecologica (così viene definito persino il ritorno all’energia nucleare, peraltro bandita in Italia a seguito del referendum).

E qui torniamo a sollecitare il punctum dolens, i giornalisti naturalmente predisposti a servire il regime, quale che esso sia (addio cave canem). I più autorevoli tra costoro si sono persino spinti ad affermare, nero su bianco, che il risultato delle future elezioni (che non potranno essere impedite nel 2023, data la scadenza naturale non prorogabile, a meno di nuovi colpi di status) dovrà essere comunque disgiunto dalla nomina del capo del governo, che verosimilmente dovrà continuare ad essere il banchiere monetarista Mario Draghi, di fatto commissario della Troika in Italia per governare l’attuazione del grande disegno europeo, ossia quel programma da sempre propugnato dalle élite massofinanziarie: soggiogare il popolo impoverendolo in termini economici e culturali per renderlo docile e ricattabile, plasmabile secondo i piani del nuovo ordine mondiale, quelli all’orizzonte di questo falso mondo nuovo.

E’ un mondo dove alla scienza si è sostituito lo scientismo, se non il dogma della pseudoscienza, imposto con la forza e la propaganda, ove necessario con l’intervento in prima persona di colonnelli e generali in assetto da guerra campale; altro che tintinnio di sciabole d’altri e più democratici tempi, qui già si ode il clangore dei cingolati che attraversano le città italiane, con idranti e lacrimogeni per colpire inermi pacifici manifestanti, con i cittadini sempre più rinserrati nelle loro paure e idiosincrasie, ché, come in ogni guerra civile che si rispetti, scorgono il nemico già nell’ombra del vicino che si allunga sull’uscio della propria casa, tra superbonus del 110% e nuove rendite catastali che ne vanificano i tanto declamati benefici. All’autorevolezza che è propria delle democrazie mature si sta sostituendo l’autoritarismo tipico dei regimi dittatoriali di ogni tempo.

E’ l’era del transumanesimo. Ossia quella in cui l’umanità, a detta di chi pretende di dirigerne i destini, deve essere sterilizzata per depurarne la componente umana, ritenuta una debolezza, un difetto, un retaggio ancestrale, non più tollerabile al tempo del dominio della tecnica, dove tutto deve rispondere ciecamente ad un algoritmo, non essendo ammissibili deviazioni e interpretazioni “soggettive” o “emotive” che non siano già contemplate dal “grande orologiaio”, ossia quella sorta di leviatano che detta i tempi della vita e della morte, del pensiero e della volontà, per gli abitanti del pianeta Terra, che devono consumare e produrre, produrre e consumare, senza doversi né potersi interrogare, perché altrimenti metterebbero in crisi il nuovo ordine mondiale, quanto mai dittatoriale e, per questo, quanto mai debole e timoroso che un bambino (non vaccinato) possa dire che il re è nudo (finto).

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