di Salvatore Fiorentino © 2022
C. Buongiorno professor Mattarella.
M. Buongiorno.
C. Conosce il mio nome?
M. Si.
C. Intende rispondere alle mie domande?
M. Si.
C. Va bene, iniziamo pure.
C. Lei è l’attuale presidente della Repubblica italiana?
M. Si.
C. Da quanti anni è in carica?
M. Eletto nel 2015, sono stato rieletto nel 2022.
C. E’ stato anche giudice presso la Corte Costituzionale?
M. Si.
C. Ed è stato anche professore universitario di diritto costituzionale?
M. Si.
C. Cosa è per lei oggi la Costituzione?
M. E’ la carta fondamentale.
C. Secondo lei viene applicata correttamente?
M. In teoria si, in pratica forse no, ma io che ci posso fare?
C. Ha inviato qualche messaggio al parlamento?
M. Si, nel 2017 ho inviato alla Camera un rilievo in materia di munizioni a grappolo.
C. E poi altri?
M. No, no, solo questo.
C. Secondo lei i governi tecnici, “del presidente”, sono un’anomalia?
M. Dovrebbero essere l’eccezione, ma ormai sono la regola.
C. Così come è ormai una “regola” la rielezione del presidente della Repubblica?
M. Ma io che ci posso fare, mi sono dovuto sacrificare.
C. Secondo lei è meglio un premier “tecnico” o uno “politico”?
M. Quando hanno vinto i Cinque Stelle ho cercato di nominare un tecnico, Cottarelli.
C. Ma per questo non hanno minacciato l’impeachment?
M. Si, ma poi abbiamo raggiunto un compromesso, con un tecnico scelto dal M5S.
C. Poi però ha nominato un tecnico scelto da lei, Draghi.
M. Ce lo chiedeva l’Europa.
C. Dopo le elezioni del 2023 nominerebbe ancora Draghi?
M. E se non c’è una maggioranza io che ci posso fare?
C. Ma così l’Italia non diventerebbe a pieno titolo un’autocrazia?
M. Non ci possiamo permettere l’ingovernabilità, i mercati chiedono stabilità.
C. Quindi l’indirizzo politico lo danno i mercati?
M. Questo non dipende da me, io che ci posso fare?
C. Cosa ne pensa del crollo di credibilità della magistratura?
M. Come presidente del C.S.M. ho più volte ammonito i magistrati.
C. Ha notato qualche cambiamento dopo i suoi moniti?
M. Per la verità no, ma io che ci posso fare?
C. Ma non ha mosso alcun rilievo alla riforma “Cartabia”?
M. No, la Cartabia è presidente emerito della Corte Costituzionale.
C. Non le pare che si voglia una giustizia debole coi forti e viceversa?
M. Beh, non saprei, ma io che ci posso fare?
C. Non pensa che in Italia ci sia poca meritocrazia e troppo nepotismo?
M. La famiglia è la cellula della società italiana, in Sicilia poi …
C. La sua famiglia ha conosciuto il flagello della mafia, cosa ne pensa?
M. Ci sono cose che non potranno mai trovare spiegazione.
C. Che l’università italiana sia nell’occhio del ciclone le pare normale?
M. Ai miei tempi si rispettavano le regole.
C. Che il lavoro non sia equamente retribuito le pare giusto?
M. Mi sono decurtato lo stipendio di presidente.
C. Che cosa vede per l’Italia nel futuro prossimo?
M. Per la verità non sono abituato a fare pronostici.
C. Si dimetterà da presidente dopo le elezioni del 2023?
M. Questo non posso dirlo, vedremo cosa accadrà.
C. Se dovesse vincere la Meloni se la sentirà di nominarla premier?
M. Il presidente della Repubblica nomina il premier dopo le consultazioni con i partiti.
C. Quindi c’è sempre l’ipotesi di un governo tecnico del presidente, con Draghi premier?
M. Questa è la prospettiva per cui molti stanno lavorando, ma io che ci posso fare?
C. Grazie, non c’è altro da dire.